Natura morta – Stilleben

1930
olio su tela
66,5×54,5

Quasi quindici anni dopo La cucina a Fontespina, e parallelamente al tema dei “Motociclisti”, Pannaggi ritorna su un soggetto di carattere intimista, domestico e naturalista al tempo stesso: la natura morta.
Nel periodo in cui realizza il dipinto Pannaggi risiede a Düsseldorf e partecipa ad alcune delle esposizioni tedesche dell’epoca. Proprio dalla stampa tedesca, apprendiamo che il pittore è presente con diverse opere di arte pubblicitaria, delle scenografie, delle caricature e con un quadro raffigurante un motociclista. Non meno interessanti, tuttavia, sono le sue nature morte che “con semplicità disadorna parlano un linguaggio tecnicamente chiaro”.
La sua vena creativa, infatti, lo porta a realizzare “una natura morta combinando un ‘brikett’, un pezzo di legno e una scatola di fiammiferi. Da due bottiglie mezze piene o da una bottiglia, un piatto, un coltello, una pagnotta ed una mela compone dei lavori che sono ben fatti sia dal lato compositivo che del colore”.
L’impianto compositivo e la dissoluzione della gabbia prospettica sembrano riportare alle mente le suggestive nature morte realizzate, alcuni anni prima, da Paul Cézanne.