Eva (scena apocalittica)

1930
olio su tavola
41×49,5

Eva (Scena apocalittica) si aggiunge alla schiera dei dipinti ad olio realizzati da Scipione cui si uniscono alcuni disegni, in qualche caso con scene bibliche, più o meno esplicitamente ispirati all’Apocalisse di San Giovanni come questa opera.
Eva (Scena apocalittica) o Le tentazioni di Eva, altro titolo con il quale è nota l’opera, venne realizzata da Scipione nel 1930, come testimonia la data apposta sul fronte della tavola e della stessa esistono almeno tre disegni preparatori, già pubblicati nel 1984 dallo studioso Giuseppe Appella.
L’opera è stata realizzata dall’artista sul retro di un altro celebre dipinto La cortigiana romana, già in collezione Mattioli, presente in diverse esposizioni nazionali finanche alla Biennale di Venezia del 1948. Alla fine del 1948 la tavola viene riprodotta, per la prima volta, in un articolo di Corrado Maltese nella rivista «Emporium» che parla di “un bozzetto detto per l’Eva assai rapido e sommario, che già formava il retro della Cortigiana Romana e che perciò può essere ascritto con qualche probabilità alla fine del 1930, inizi del 1931, ed è comunque legato alle composizioni allegoriche con molte figure che vanno dall’Apocalisse agli Uomini che si voltano”.
Il mistero che avvolge il soggetto del dipinto è palese, tuttavia per comprendere l’iconografia il rimando diretto va al libro dell’Apocalisse di San Giovanni  che per Scipione è una sorta di breviario che legge, interroga, ne ricerca il significato e il valore dei simboli e dei segni. L’artista rivolge la sua attenzione al carattere profetico del libro e il suo mondo si popola, come nel caso del dipinto in mostra, di svariati oggetti come se fosse un rebus da decifrare: il libro, il rosario, la croce e il candelabro così come alcuni personaggi, in disfacimento, appena abbozzati che sembrano rievocare la lezione di El Greco in un crescendo di tensioni e di accentuazione drammatico visionaria.