Collepardo (il paese delle balie)

1929
inchiostro su carta
16×21,7

Quest’opera è eseguita in un momento molto sereno della vita di Scipione, durante un soggiorno nella campagna laziale. In questo periodo gode di una salute fisica particolarmente buona, nelle sue lettere egli sottolinea come in quei luoghi si senta felice, in forma, innamorato, dipinge a contatto diretto con la natura, scrive poesie. L’amico Mario Mafai lo raggiunge e tra i due c’è un sodalizio artistico fortissimo. Collepardo è definito paese delle balie in relazione alla professione più diffusa e proprio di una balia si è innamorato Scipione. Il tratto è veloce, sintetico, annota sopra gli elementi del paesaggio il loro nome, quasi a rafforzare ciò che vede, non in chiave naturalistica ma astrattiva, scrivere equivale a concettualizzare.