Composizione

1945/55 c.
olio su tavola
200×118

Dopo la guerra Sironi tenta di far sopravvivere lo spirito della pittura murale nel quadro da cavalletto, proponendo una serie di “Composizioni” divise in scomparti, che hanno lo stesso impianto compositivo e le grandi dimensioni della pittura murale, egli stesso li definì “ricordi degli affreschi”.
La tecnica torna ad essere violenta, pastosa ed espressiva come negli anni Trenta, i soggetti si stagliano su fondi incisi a graffito, gli scomparti non sono più cadenzati ma si affastellano l’uno sull’altro. Incomincia ad apparire una contaminazione tematica dei soggetti, quelle che un tempo erano figure statuarie sono ora idoli primitivi corrosi dal tempo. La materia pittorica è spessa, ora rossa arancio, ora bianca, ora terrosa e nera.
Ai soggetti figurativi (statuette, idoli di pietra, pesci, cavalli) si accompagnano segni astratti e forme geometriche senza soluzione di continuità. Questa nuova svolta stilistica che prosegue negli anni Cinquanta lo avvicina molto alle nascenti ricerche informali europee.