Struzzo artificiale

1973
acciaio
200x160x120

Negli anni Sessanta Marotta risponde alle tendenze NewDada e Pop, che prelevavano l’oggetto comune della società consumista e lo decontestualizzavano nell’opera d’arte, prendendo oggetti del repertorio codificato dell’arte, fiori, nuvole, animali, alberi e trasponendoli nei materiali più innovativi e disparati: metacrilato, ferro, ghisa.
La sua scelta non è dettata da una nostalgia per la rappresentazione, quanto dalla volontà di ridare enfasi ai logori soggetti del naturalismo.
La serie contrappone spesso, nei titoli, i termini “naturale” e “artificiale”, se da un lato Marotta attua una critica ecologista, dall’altro propone l’avveniristica possibilità che l’artificio rimpiazzi per sempre la natura, creando favolosi paesaggi artificiali attraverso l’accostamento di varie sculture.