Fiori secchi

1956
olio su tela
35×50

Negli anni Cinquanta Mafai ritorna su una serie degli anni Trenta, quella dei fiori, cui deve la sua celebrità, parlando della genesi di questa serie dice: “Li mettevo lì come per caso, senza nessuna intenzione compositiva. Li copiavo ad uno ad uno, e mi accorgevo che nel loro disfarsi creavano degli spazi loro, particolari, una fisionomia astratta, come quella di certe persone di cui si ricordi soltanto un gesto esaltato o semplicemente rassegnato”. Nella serie della maturità Mafai predilige la composizione orizzontale, i colori si fanno freddi e cupi, non c’è prospettiva, i fiori sono adagiati sul tavolo, disfatti, quasi fusi malinconicamente nella tovaglia.