Sogno

1934
olio su tela
40×30

Alla metà degli anni Trenta, le forme si fanno più stilizzate, arcaizzanti e geometriche, come possiamo notare in tanta pittura di quegli anni, la superficie si carica di valori tattili, siamo di fronte ad una sorta di sintetismo. Crucianelli propone nudi piatti e bidimensionali, che risentono delle sculture di Arturo Martini, e ambientazioni squadrate che guardano all’Espressionismo tedesco per l’irruenza della pennellata in tocchi materici, e a Van Gogh per la cromia.