Guizzo di pesce
1969
bronzo
36x94x18
Pittore, scenografo, grafico pubblicitario, poeta futurista e, non meno importante, anche scultore: tutto questo e oltre è Fortunato Depero.
La prova scultorea esposta in questa sede ci consente di poter apprezzare il suo talento anche nel campo della plastica. Si tratta di una fusione bronzea, postuma, avvenuta nel 1969 per mano del gallerista milanese Renzo Cortina, il quale, con atto notarile, ha acquisito il diritto di fondere altri sei esemplari da un prototipo autografo in gesso che il maestro roveretano ha realizzato nel 1915, oggi in deposito presso il Mart di Rovereto.
L’opera presente nella collezione di Palazzo Ricci è il quarto dei sei esemplari ricavati nel 1969, ne esiste un’altra replica coeva e un dipinto del 1915, raffigurante lo stesso tema, entrambi pubblicati nel volume monografico dedicato all’artista redatto dallo studioso Bruno Passamani nel 1981.
In questo bronzo Depero manifesta, al pari delle ricerche boccioniane, la volontà di indagare la scomposizione del movimento nello spazio mediante la varietà delle forze dinamiche. La sintesi delle linee, curve e spezzate, è espressione dei moti repentini del pesce, che si sviluppano nello spazio e ne riflettono la luce con un effetto di estrema vivacità, contrariamente a quanto avveniva nella scultura tradizionale.
Il volume originario del pesce dunque va progressivamente dissolvendosi, seguendo le traiettorie del suo moto, accentuando così l’effetto di dinamismo che ne scaturisce.