Danzatori lunari

1940
olio su compensato
60,5×81

Il riferimento più diretto, anche per la tavola dei Danzatori lunari, è il teatro e il balletto cui Depero dedica gran parte della sua attività artistica.
In questo dipinto delle figure misteriose, quasi fossero degli alieni, dei mostri dai tentacoli meccanici, sostituiscono i pagliaccetti robot di alcuni anni prima, e hanno i loro precedenti in opere quali Diavoli di caucciù a scatti (1919) o Ballerine di cristallo (1922).
Non meno interessante è la somiglianza con una successiva versione dal titolo Danzatrici lunari del 1946 che, pur mantenendo sostanziali similitudini nella costruzione delle figure, ancora adorne di folte chiome, e nella tecnica delle virgolature regolari di colore che affinano le sagome, differisce da quella esposta in particolare per maggior numero dei personaggi presenti. I protagonisti sembrano “danzare” sospesi su un palcoscenico, sul quale si rispecchiano le loro lunghe ombre, in un intreccio di forme che oscillano tra il Futurismo e il Cubismo orfico légeriano.