Cimitero di macchine

1978
olio su tela
70×90

Negli anni Settanta Guttuso inizia la serie dei Cimiteri di macchine, ispirati da quelli che sorgevano alla periferia di Roma. L’immagine è un simbolo eloquente del ritmo divorante con cui la società consumistica si sostituisce, in tutte le sue manifestazioni, al paesaggio naturale. L’opera è un memento mori, il fantasma della morte aleggia tra queste carcasse di rottami, dove i buchi delle carrozzerie ricordano gli occhi vuoti di un teschio.