Uccello
1978
bronzo
56x35x12
Uccello e Colomba rappresentano due pregevoli esemplari della produzione matura dello scultore Umberto Mastroianni, che proviene da una modesta famiglia della Ciociaria, in cui l’arte era particolarmente apprezzata e compresa: padre artista, fratello scultore e il nipote Marcello noto attore cinematografico. Sarà in ogni modo lo zio Domenico, scultore affermato, a trasmettergli i primi rudimenti delle tecniche scultoree e la passione sperimentale per i diversi materiali da usare. “All’inizio la creta, il marmo, il bronzo ai quali ho aggiunto, nel mio bisogno di sperimentazione: la carta, la tela di sacco, il legno, il vetro. Ho prediletto il bronzo, perché corrisponde al mio ideale estetico. Ma adoro la creta per la sua docilità femminea e sensuale. La creta mi obbedisce d’istinto”.
Il trasferimento a Torino nel 1926, e la conseguente amicizia che ne deriva con il pittore Luigi Spazzapan, segna profondamente le scelte linguistiche di Mastroianni. L’esordio avviene nell’ambito della plastica legata alla figurazione, poi abbandonata, dopo la guerra, per privilegiare un registro astratto-informale, che ha il suo fondamento in alcuni assunti, come quello “meccanico”, elaborati nel clima delle avanguardie novecentesche.
L’attività dello scultore laziale si alterna costantemente tra committenze pubbliche di opere monumentali, ne è un esempio il Monumento alla Resistenza del 1992 a Tolentino, e una produzione su scala più ridotta che comunque non perde di forza espressiva.
Anche nelle due opere esposte sono ben evidenti i tipici stilemi che animano il suo linguaggio, caratterizzato da articolate estrosità plastiche, in cui si ravvisa una continua alternanza di pieni e di vuoti, di superfici levigate e di superfici accidentate, determinando un gioco suggestivo di luci e di ombre.
Le sue sculture rivelano una singolare energia creativa ed emozionano per la forza, la vivacità e lo scatto compresso che pervade le singole masse scolpite.