Teatrino

1964
olio su tela
73×92

Negli anni Sessanta si avverte, nell’opera di Campigli, una progressiva stilizzazione, le donne diventano stilemi araldici, ritmicamente ripetuti e incastonati in tarsie geometriche. Queste donne sono a metà tra fantasmi e manichini metafisici, molte sono caratterizzate da un ventre prominente che allude alla maternità, dee-madri, dunque, che sembrano uscite da una tomba etrusca.