Spiaggia o marina con capanni

1955
olio su tela
50×60

Negli anni Cinquanta Carlo Carrà riflette sulla sua produzione precedente, in particolar modo sugli anni della Metafisica e del ritorno all’ordine. In quest’opera dalla cromia raffinata egli fonde i volumi semplificati e rettangolari dei capanni con il senso di mistero della marina; ne emerge un sentimento contemplativo nei riguardi del mondo e della natura, custode, nella sua isolata bellezza, di qualcosa di superiore. Carrà dice di voler far servire ciò che è banale all’espressione del sublime.