Enrichetta

1963
olio su tela
146×96

A partire dagli anni Cinquanta Cassinari si orienta verso una scelta pittorica anti-naturalistica ma pur sempre figurativa. La figura femminile, in primis quella materna, è una costante della sua pittura. Agli anni Sessanta appartiene la serie delle “Pupazze”, donne simili a bambole di pezza, come Enrichetta, posta di tre quarti ed incastonata in uno spazio fortemente geometrico, con gli occhi chiusi e le braccia dietro la schiena per rafforzare il suo valore di maschera archetipica, di divinità generatrice. Fondamentale l’uso del colore in chiave espressiva.