Cortile romano

1937
olio su tela
54,5×70

Il marchigiano Tamburi si reca a Roma nel 1928 ed entra in contatto con Scipione e Mafai; in quest’opera c’è l’impianto dei paesaggi di Mafai, angoli comuni della città caratterizzati anche dalla presenza della natura, giocati sul contrasto cromatico tra il verde scuro degli alberi e il giallo acceso degli edifici e del terreno. Rispetto a Mafai però il colore è più sfatto, con un effetto di appannamento.