Bagnanti

1948
olio su tavola
66×83

Lo spazio pirandelliano si fa sempre più saturo, le figure sono compresse in una sorta di gabbia distorta. I corpi sono dipinti con un vitalismo che rasenta il dramma e che risente della Scena Apocalittica di Scipione (1930), con una violenza che piega e deforma.
La pennellata si fa più convulsa e si avvicina al gesto informale.