Sante Monachesi

Macerata 1910 – Mentana 1991

Esponente di spicco del Futurismo maceratese, Monachesi si forma come incisore e scultore, incentrando sin dall’inizio il suo lavoro sul rapporto tra la figura e lo spazio circostante.
Nel 1931 si reca a Roma con gli amici Tano e Peschi, dove si avvicina al clima dell’Aeropittura e frequenta lo studio di Balla. La sua pittura è d’impianto futurista ma in essa si ravvisano anche influssi michelangioleschi, dettati anche dalla sua formazione come scultore.
Nel 1932 è tra i fondatori del Gruppo Futurista Maceratese ed è attivo nel campo della promozione del movimento, attraverso la partecipazione e l’organizzazione di eventi espositivi e la collaborazione alle principali riviste, specie come illustratore.
Nel 1936 si iscrive al corso di Scenografia, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, città in cui si stabilisce definitivamente dal 1940.
Nel 1937 espone all’Esposizione Universale di Parigi opere in materiali inusuali, quali l’alluminio, che aprono nuove possibilità plastiche alla scultura futurista.
Realizza anche molte opere aeropittoriche esposte alla Biennale lagunare del 1938 e a New York.
Negli anni bellici chiude il capitolo futurista con opere sui bombardamenti aerei di natura figurativa, avvicinandosi negli anni Cinquanta ad ascendenze fauves, in parallelo continua a lavorare con materiali nuovi, tra cui la gommapiuma e il polimetracrilato, negli anni Sessanta.
Dal 1962 al 1970, ispirato dalle conquiste spaziali, pubblica una serie di manifesti del Movimento Agravitazionale, AGRÀ, in cui espone la sua idea utopica di una nuova società poetica, creativa, libera in tutti i campi dall’arte, all’economia, alla scienza: una società in cui l’assenza di gravità renda i pensieri in grado di librarsi oltre le gabbie dello squallido mondo contemporaneo.
Muore nel 1991.