Bruno Tano
Padova 1913 – Macerata 1942
Maceratese d’adozione, Bruno Tano è il più attivo promotore del Futurismo in ambito marchigiano.
Nel 1931 si reca a Roma, con Monachesi e Peschi, ed entra nella cerchia futurista riunita intorno alla Casa D’Arte Bragaglia. Aderisce inoltre al gruppo dei Futursimultaneisti, in seno al quale si elaborano le principali tendenze dall’Aeropittura.
Nel 1932 da vita al primo gruppo Futurista a Macerata, intitolandolo a Umberto Boccioni, l’operazione vede coinvolti oltre allo stesso Tano, Sante Monachesi, Mario Buldorini, Rolando Bravi e Ferdinando Paolo Angeletti, cui si aggiungono in seguito Virgì Bonifazi, Umberto Peschi e Wladimiro Tulli.
Tano declina l’Aeropittura in un’ottica più lirica, “l’immaginazione aeropittorica è uno stile di vita”, non a caso nelle sue opere emerge un’atmosfera poetica e personale.
Egli crede nella funzione educativa della visione e della percezione, per questo organizza numerosi eventi espositivi, in cui lo spettatore è indotto ad interiorizzare un rapporto nuovo con lo spazio.
Il suo afflato lirico si esprime negli anni Trenta anche nella produzione di opere futuriste a carattere religioso.
Espone a tutte le principali manifestazioni inerenti al Futurismo nelle Marche e nel resto d’Italia per tutti gli anni Trenta.
Nonostante la giovane età assume subito una posizione di guida nel gruppo maceratese, in particolar modo per Tulli, per il quale fu un vero e proprio mentore.
Muore giovanissimo a Macerata, nel 1942, in quello stesso anno per volontà di Tulli, il Gruppo Futurista Maceratese viene ribattezzato “Boccioni-Tano”.