Sintesi

1950
olio su tela
58,5×89

La figura di Piero Dorazio apre una finestra su quelle che sono le origini, e i successivi sviluppi, delle ricerche astratte nell’area romana.
Egli infatti, dopo i primi studi di architettura, si dedica con passione alla pittura, portando avanti parimenti anche i suoi interessi nel campo della scultura e la sua attività di teorico e critico d’arte, spesso pungente e implacabile.
All’inizio degli anni Quaranta, nel pieno svolgimento della Seconda Guerra Mondiale, risalgono i suoi esordi pittorici, con alcune nature morte e paesaggi della campagna romana; dipingerli per Dorazio significa “preservarli dalle bombe e […] trasferirli nel mondo della fantasia”.
Segue l’esperienza del “Gruppo Arte Sociale” che si concluse nel 1946, anno in cui Dorazio inizia a frequentare lo studio di Renato Guttuso. Nell’atelier di quest’ultimo, l’artista conosce Achille Perilli, Carla Accardi, Ugo Attardi, Antonio Sanfilippo, Mino Guerrini, Giulio Turcato e Pietro Consagra; dalle discussioni di questo ristretto gruppo nasce “Forma 1” (1947).
Nello stesso anno vengono definite le linee programmatiche formalistico-astratte, in cui si parla di pratica della “forma pura”, di “formalismo”, di forma come “mezzo e fine” e di “forme della realtà oggettiva come mezzi per giungere a forme astratte oggettive”.
L’attività del gruppo si protrae sino al 1951, ma già l’anno prima Dorazio aveva costituito, con Perilli e Guerrini, la libreria-galleria “Âge d’Or”, ritrovo internazionale per gli artisti d’avanguardia, poi trasformatasi in Fondazione “Origine”.
In questi anni d’intensa attività, la pittura di Dorazio si libera di tutto ciò che è superfluo, privilegiando una ricerca analitica, rigorosa e metodica. I suoi interessi spaziano dal Futurismo alla conoscenza dell’avanguardia europea più avanzata, mediata in particolare dalla figura di Alberto Magnelli, e del quale è possibile ravvisare una qualche influenza in Sintesi.
L’opera in collezione è del 1950, antecedente alle grandi e più note Textures, è costruita attraverso la giustapposizione di ampie geometrie cromatiche che, al centro, assumono un andamento spiraliforme, catturando lo sguardo dello spettatore in un vortice di colori; analogo motivo compare nella tela coeva Grande sintesi.