Sant’Anselmo

1970 c.
olio su tela
35×60

In quest’opera tarda Quaglia rievoca nel paesaggio italiano di Sant’Anselmo, il mondo indiano, conosciuto quando cadde prigioniero degli inglesi durante la guerra, nel 1940, in una sorta di sogno in cui presente e passato, oriente e occidente, si sovrappongono.
Il tonalismo romano ben si coniuga con i colori caldi e il sole intenso dell’Asia, l’opera è interamente costruita dal colore e incentrata sul modello mafaiano di contrasto tra i colori scuri della vegetazione in primo piano e i gialli e i rossi luminosi degli edifici. Nei ricordi del pittore affiora l’architettura orientale, che viene accostata liberamente a quella romanica delle chiese italiane.