Paesaggio cosmico

1963
tecnica mista su carta intelata
45×55

Esponente del Gruppo Futurista Torinese, Djulgheroff non aderisce all’Aeropittura ma ne subisce l’influsso, declinandola nell’esplorazione immaginativa di spazi cosmici e dei processi di formazione della materia.
Quest’opera fa parte del ciclo de I Mondi, elaborato a partire dalla metà degli anni Trenta e protrattosi lungo tutti gli anni Sessanta, quando le esplorazioni spaziali sembravano dar vita a quanto fino ad allora era stato solo immaginato. Djulgheroff rappresenta i pianeti e i loro satelliti, come sfere di dimensioni differenti, in un vortice di movimenti concentrici che si intersecano tra di loro, resi grazie ad un uso ritmico e variato della medesima gamma cromatica giocata su toni freddi del viola e del blu e ravvivata da lampi di giallo.