Il manichino
1925 c.
olio su tela
96×100
Il manichino è un soggetto ricorrente della produzione di Mariotti a partire dagli anni Venti, lo ritroviamo sia come protagonista del quadro, sia come fugace presenza in alcuni ritratti.
Figura ambigua, non del tutto artificiale come quello metafisico di de Chirico e di Carrà, e per questo ancor più inquietante, è un automa in cui si scorgono fattezze umane nell’anatomia dell’addome e nei tratti somatici, mentre le estremità, i segni delle attaccature della testa e degli arti sono chiaramente artificiali. Inserito in un ambiente fortemente geometrico e prospettico e accostato ad oggetti tipici quotidiani, attraverso il manichino Mariotti sembra voler creare una nuova tipologia di natura morta, in cui anche la figura umana è oggettualizzata.