Contestazione

1968
olio su tela
220×451

L’opera è chiaramente ispirata, nella costruzione e negli intenti, a Il quarto Stato di Pellizza da Volpedo (1901), e contrappone la borghesia e il proletariato. Non si tratta, però, di un quadro esclusivamente celebrativo delle contestazioni di quegli anni: nonostante la coralità del soggetto emergono, infatti, elementi simbolici contraddittori, con quest’opera Ghiglia medita in modo critico su di un’esperienza di cui egli stesso è stato protagonista.
A sinistra troviamo i borghesi, che rappresentano l’ordine costituito, i loro volti sono sfumati, indefiniti e sono quasi tutti di spalle a simboleggiare la loro uscita di scena dalla storia; a destra vediamo un corposo gruppo di operai, studenti ed intellettuali, è il popolo che avanza alla conquista dei suoi diritti, solo alcuni però sono ritratti in volto in modo definito, a voler dire che non tutti avevano un pensiero critico autonomo. Nell’unica bambina presente nel quadro, posta nel gruppo della borghesia ma rivolta verso il popolo, risiede il vero messaggio dell’opera, la speranza di un futuro innocente, senza contrapposizioni né schieramenti.