Tato (Guglielmo Sansoni)

Bologna 1896 – Roma 1974

Esponente di punta del Futurismo emiliano, Tato fonda nel 1919 il primo Gruppo Futurista Emiliano a Bologna, promuovendo molte esposizione e manifestazioni.
Pur essendo un’autodidatta, si occupa oltre che di pittura, anche di scenografia, fotografia e arredamento e, nel 1926, trasforma la sua abitazione in una Casa D’Arte futurista, sul modello di quella di Depero a Rovereto.
Nel 1929 è tra i firmatari del Manifesto dell’Aeropittura ed espone, per tutti gli anni Trenta, opere incentrate sulla descrizione del volo, della macchina che fende l’aria superando qualsiasi barriera grazia alla sua velocità.
Nel 1930 lancia con Marinetti il Manifesto della Fotografia Futurista, che si traduce in rilevanti sperimentazioni sul fotomontaggio, in cui esprime una certa dose d’ironia.
Negli anni pre-bellici si cimenta nella pittura murale con i modi tipici del Futurismo. Si occupa, inoltre di scenografie, costumi e carri carnevaleschi.
Negli anni Quaranta e Cinquanta, continua a partecipare a tutte le retrospettive sul movimento ma la sua espressione muta in opere fortemente figurative di carattere espressionista.
Muore nel 1974.