Rodolfo Arico'
Milano 1930 – 2002
Si forma al Politecnico di Milano come architetto alla metà degli anni Cinquanta.
Inizia ad esporre nel 1957.
Nel 1959 tiene alla Galleria Il Salone la sua prima personale ed inizia a dipingere secondo le tendenze dell’Informale europeo, con opere gestuali e materiche.
Negli anni Sessanta la sua pittura cambia, inizia a riflettere sugli aspetti analitici del fare artistico, come mostrano le opere esposte alla Biennale di Venezia del 1964, prima partecipazione di Aricò alla manifestazione lagunare.
Dal 1966 realizza tele sagomate volte a sottolineare la natura oggettuale della tela.
Le tele sono posizionate in modo tale da creare una situazione ambientale, proposta alla Biennale di Venezia del 1968.
Dal 1969 espone negli Stati Uniti, qui entra in contatto con gli esponenti della Post-Minimal Painting, Robert Ryman e Agnes Martin, che condividono il medesimo ambito di ricerche.
In Italia questa corrente viene recepita negli anni Settanta come Pittura Analitica, volta ad un’intima riflessione dell’artista sugli strumenti specifici dell’arte e sul proprio ruolo, avulso da qualsiasi condizionamento sociale.
Le opere degli anni Ottanta tendono alla monocromia e mostrano un chiaro interesse per i rapporti tra pittura, spazio e architettura.
Nel 1993 propone una serie di tele di grande formato (200x300cm) in cui alla componente estetica si somma quella lirica ed emozionale, sono opere che lo stesso artista definisce di “slittamento verso il Senso”.
Muore nel 2002.