Roberto Crippa

Monza 1921 – Milano 1972

Si forma all’Accademia di Brera con Carrà e Funi.
Esordisce con opere figurative post-cubiste alla Galleria Bergamini, nel 1947, e si avvicina al MAC (Movimento Arte Concreta), composto dal gruppo degli astrattiti milanesi.
Dal 1948 espone alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia con la serie delle Spirali che guarda all’Action Painting americana.
Frequenta Fontana e il gruppo degli spazialisti firmando il Manifesto dell’Arte Spaziale nel 1951, con Dova, Guidi, Joppolo e Peverelli.
Nello stesso anno visita gli Stati Uniti ed instaura un duraturo sodalizio con il gallerista Jolas, che gli organizzerà personali a cadenza annuale.
Avvia un’intensa attività espositiva con il gruppo degli spazialisti a Milano, alla Galleria del Naviglio, a Venezia alla Galleria del Cavallino, e poi a Firenze, Zurigo e New York, nel corso del decennio espone anche in Giappone, Spagna e Sud America.
Nel 1951 aderisce al Movimento della Pittura Nucleare, sorto in occasione di una mostra milanese di Baj e Dangelo, ne firma il manifesto con Colombo, Del Pezzo e Dova.
Dal 1953 inizia il ciclo dei Totem sorta di ominidi polimaterici, carichi di riferimenti magici ed esoterici, che risentono delle poetiche informali.
In questo periodo si confronta anche con la ceramica presso l’importante Scuola di Albissola, paesino ligure che, negli anni Sessanta, diventa uno dei centri propulsori del rinnovamento artistico italiano.
Nel 1957 inizia una ricerca sulla materia con i Sugheri, cortecce e legni, assemblati in collage che sono a metà tra pittura e scultura, cui si aggiungono, in seguito, ferri, bronzi e pezzi di acciaio, con valori fortemente simbolici.
Nel 1960 continua sulla scia dei polimaterici con le Amiantiti, portate avanti per tutto il decennio, assemblage di sugheri, giornali e veline plastificate, che costituiscono una personale trascrizione del paesaggio nell’era spaziale.
Nel 1963 espone a Firenze alla “Mostra della Nuova Figurazione” e realizza opere a quattro mani con Fontana e Brauner.
Al 1966 risalgono le Marilyn, serie che testimonia un certo interesse Pop.
Nel 1967 la Rhodesia gli dedica un francobollo, a testimonianza dell’internazionalità raggiunta dalla sua fama.
Parallelamente alla pittura, Crippa è animato da un’intensa passione per il volo acrobatico, tanto che nel 1972 rappresenterà l’Italia ai campionati mondiali di questa specialità. Molte delle sue intuizioni artistiche sono state ispirate proprio dal volo.
Muore nel 1972 in un incidente aereo.