Pietro Annigoni
Milano 1910 – Firenze 1988
Inizia gli studi artistici a Milano ma si forma a Firenze, dove il padre si è trasferito per istallare la rete telefonica automatica nel 1925. All’Accademia segue i corsi di Felice Carena e matura una grande passione per l’arte rinascimentale.
Nel 1930 espone per la prima volta in una collettiva a Firenze e a partire dal 1932, con la sua prima personale, ottiene grandi consensi di pubblico e critica e suscita l’attenzione di De Chirico e Ojetti.
Gli anni Trenta sono caratterizzati da moltissimi viaggi in tutto il mondo, specie in Germania, dove rimane affascinato dal rinascimento nordico. Una serie di gouaches di quel periodo funge da appunti da viaggio, in cui Annigoni esprime un raro talento nel cogliere l’aspetto più profondo della natura, filtrata, nelle tele coeve, attraverso il paesaggio seicentesco francese.
Le opere degli anni Trenta-Quaranta mostrano il quotidiano del pittore, gli amici, le osterie, le nature morte, e anche opere religiose ad affresco nel Convento di San Marco a Firenze, nella Basilica del Santo a Padova e a Montecassino.
Tra il 1937 e il 1939 è in Francia, dove studia in maniera approfondita il ritratto, specie la tradizione cinquecentesca, acquisendo in questo campo un’eccellente perizia formale.
Nel 1947 scrive con Sciltian e i fratelli Bueno, il Manifesto dei Pittori Moderni della Realtà, in aperta opposizione alle correnti informali e astratte. Egli scorge nella figurazione una difesa dell’integrità dell’uomo, si tratta dunque di una scelta morale prima che estetica.
Distaccato dal pubblico, dalla cultura ufficiale e da quella più sperimentale, Annigoni decide di esporre alla Royal Accademy di Londra, ottenendo uno straordinario successo, che nel 1955, gli vale la commissione per un ritratto della Regina Elisabetta II. Quest’opera lo renderà celebre in tutto il mondo. Diventa pittore di corte della casa reale e dell’aristocrazia britannica.
Negli anni Settanta riprendono i viaggi in tutto il mondo, impressi in schizzi e disegni.
Muore a Firenze nel 1988.