Leonardo Dudreville

Venezia 1885 – Ghiffa 1975

Dudreville si forma a Milano all’Accademia di Brera, dove entra in contatto con l’ambiente divisionista lombardo.
Nel 1906 soggiorna a Parigi e conosce Severini.
Nei primi anni Dieci introduce nella sua pittura divisionista spunti futuristi, specie per quanto concerne il colore, decide comunque di non aderire direttamente al movimento e fonda, nel 1912, il gruppo Nuove Tendenze, una sorta di ala moderata del Futurismo, più attenta alle innovazioni formali che alle tematiche futuriste.
La guerra rappresenta un momento di profonda crisi, che segna una svolta della sua arte in senso realista, con una pittura obiettiva e mimetica, vicina alla Nuova Oggettività tedesca.
Nel 1920 firma il Manifesto contro tutti i ritorni in pittura con Sironi, Funi e Russolo.
Dudreville è tra i primi e più coerenti esponenti di Novecento Italiano ma ben presto, nel 1924, se ne allontana per dissidi politici con la Sarfatti, amante di Mussolini, che mirava ad orientare il gruppo verso una produzione intrisa degli ideali fascisti, partecipa comunque alla “Prima Mostra del Novecento” nel 1926 a Milano.
Negli anni Trenta prosegue autonomamente la sua ricerca iperrealista, esponendo ad importanti rassegne come la Quadriennale romana e la Biennale di Venezia.
Negli anni Quaranta si trasferisce sul Lago Maggiore, continua a dipingere seguendo il suo stile ma si occupa anche d’illustrazione e soprattutto di critica artistica e letteraria, campo in cui ottiene numerosi riconoscimenti.
Muore nel 1975.