Giò Pomodoro

Orciano di Pesaro 1930 – Milano 2002

Si forma come geometra a Pesaro.
Nel 1952, durante il servizio militare, si cimenta nella pittura ispirandosi ai protagonisti dell’Action Painting, visti alla Galleria Numero di Firenze, che espone riproduzioni di Pollock e Kline.
Nello stesso anno si trasferisce a Milano, con il fratello Arnaldo, e si dedica all’oreficeria realizzando opere in argento, fuse in ossi di seppia scavati in negativo, esposte nel 1956 alla Biennale di Venezia.
A Milano si lega agli ambienti spazialisti e nucleari, con cui espone e collabora alla rivista «Gesto». Sperimenta una scultura di carattere informale, con ferri saldati e opere scavate in negativo su terra, che richiamano il mondo dei fossili.
La ricerca sul segno organizzato in orizzontale e verticale lo porta ad indagare il rapporto tra la materia e il vuoto con il ciclo delle Superfici in Tensione a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Si tratta di opere in stoffa o gomma irrigidite da colature di gesso, esposte in una personale parigina e poi alla Biennale di San Paulo del Brasile.
Nei primi anni Sessanta si lega all’esperienza milanese di Continuità con Fontana, Tancredi, Consagra, Dorazio e Perilli, con cui espone nelle principali città italiane.
Nel 1962 gli viene offerta una sala personale alla Biennale di Venezia.
Inizia gli studi sul quadrato, costruito secondo le proporzioni del corpo umano, e sulle Strutture portanti, in cui elabora il concetto della spirale come origine dell’azione.
Partecipa alle principali rassegne europee.
Negli anni Settanta lavora la pietra e il marmo e si confronta con le dimensioni monumentali, inizia la serie dei Soli e quella degli Archi. Queste opere sono pensate per la fruizione nello spazio urbano, riflessione che culmina nel Piano d’Uso Collettivo per la progettazione della Piazza di Ales, in Sardegna, dedicata al suo cittadino più illustre, Antonio Gramsci.
Da questo momento si dedica alla realizzazione di spazi in cui la collettività possa fermarsi e incontrarsi, l’arte è pensata come stimolo di aggregazione sociale.
Nel 1983 realizza la piazza dedicata a Goethe, a Francoforte Teatro del Sole – 21 Giugno, Solstizio d’Estate.
Al 1985 risale il complesso scultoreo Sole-Luna-Albero a Monza, in cui le tre opere sono collegate da un percorso a fontana.
Nel 1989 realizza una colonna per il Campo del Sole di Tuoro, parco progettato da Pietro Cascella sul Lago Trasimeno, in cui sono collocate opere dei maggiori scultori contemporanei.
Nel 1991 inaugura lo spazio pubblico per il parco di Taino, sul Lago Maggiore, con l’enorme complesso in granito rosa Luogo dei Quattro Punti Cardinali.
Realizza complessi scultorei in tutto il mondo come la Scala Solare – Omaggio a Keplero a Tel Aviv.
Le sue opere sono esposte nei maggiori musei del mondo dagli Stati Uniti all’Europa, al Medio Oriente.
Nel 2002 è il primo artista italiano cui viene conferito il premio alla carriera “Lifetime Achievement Award in Contemporary Sculpture”.
Muore nel 2002.