Ernesto Treccani

Milano 1920 –  2009

Figlio del fondatore dell’omonima Enciclopedia Treccani si forma come ingegnere al Politecnico di Milano. Frequenta gli ambienti antifascisti e collabora giovanissimo a molte riviste politicamente impegnate.
Nel 1938 trasforma la rivista «Corrente di Vita giovanile» nella celebre «Corrente», intorno alla quale si riunisce un nutrito gruppo di artisti ed intellettuali antifascisti, che vogliono internazionalizzare la cultura italiana.
Incoraggiato da Birolli e Cassinari, inizia a dipingere ed esporre nel 1940, all’interno di collettive in cui sono presenti, oltre agli stessi Birolli e Cassinari, anche Guttuso, Migneco, Sassu, Morlotti, Levi e Gauli.
Durante la guerra partecipa attivamente alla lotta partigiana di Resistenza, ed inizia un ciclo di opere che testimoniano l’impegno e l’orrore di quegli anni.
Nel dopoguerra, chiusa l’esperienza di «Corrente», dirige e collabora a riviste come «Il ‘45» e «Pittura».
Nel 1949 tiene la sua prima personale alla Galleria Il Milione e nello stesso anno si reca a Parigi, realizza opere, spesso in bianco e nero, d’impronta neo-cubista, come tanta parte della pittura italiana politicamente impegnata di quel periodo.
Negli anni Cinquanta collabora alla rivista «Realismo» ed inizia ad esporre all’estero, a Londra a New York, soprattutto le periferie urbane e industriali del Nord Italia e le lotte contadine del Sud.
Nel 1955 con la Raphaël e Sassu, fa parte di una delegazione culturale in Cina, paese da cui rimane profondamente colpito e affascinato, descritto in moltissimi disegni e acquerelli che ritraggono i contadini a lavoro, i minatori e i paesaggi.
Le opere degli anni Sessanta accentuano il carattere lirico ed intimista della produzione di Treccani, nel 1963 realizza cinque tele ispirate a La luna e i falò di Cesare Pavese, cui segue il ciclo Da Melissa a Valenza con opere sul tema del giardino e anche una serie di acquerelli ispirati da un viaggio a Cuba del 1964.
Nel 1971 realizza Un popolo di volti una grande tela ispirata ai funerali delle vittime della strage di piazza Fontana.
Negli anni Settanta si moltiplicano le esposizioni in Italia e nel mondo, la sua pittura assume toni quasi fiabeschi, ispirati dai viaggi nell’Est europeo, in occasione di due antologiche in Russia.
Nel 1978, a Milano, Treccani da vita alla Fondazione Corrente volta alla raccolta e allo studio dei documenti e materiali dagli anni Quaranta agli anni Sessanta, ma soprattutto alla promozione culturale di tutti i settori artistici, dall’arte, alla poesia al cinema.
Alla metà degli anni Ottanta realizza il rivestimento della facciata della Fondazione Corrente e del Museo Treccani con duemila formelle in ceramica dipinta, che prendono il nome di La casa delle rondini.
Alla fine degli anni Novanta realizza due cicli ispirati al Don Chichotte di Cervantes e al Decamerone di Boccaccio.