Emanuele Cavalli

Lucera 1904 – Firenze 1981

Dopo gli studi all’istituto gesuitico, con il fratello gemello Giuseppe (che diverrà un famoso fotografo), Cavalli si trasferisce a Roma nel 1921, frequenta l’Istituto Artistico Industriale e la scuola di Felice Carena, dove conosce Giuseppe Capogrossi.
Punto di ritrovo per molti artisti è, in quegli anni, il Caffè Aragno, dove conosce Spadini e il gruppo riunito intorno alla rivista «La Ronda».
Nel 1926 espone alla Biennale di Venezia e nel 1927 compie il suo vero esordio in ambito romano alla mostra della Pensione Dinesen, con Capogrossi e Cagli ma soprattutto Mafai, Scipione e Mazzacurati.
Nel 1928 soggiorna per un anno a Parigi, stabilisce contatti con gli italiani, De Chirico, De Pisis, Tozzi, Campigli, e riesce ad esporre in una collettiva con Pirandello e Di Cocco.
Negli anni Trenta è di nuovo a Roma, elabora opere tonali di grande raffinatezza e consapevolezza tecnica in cui reinterpreta soggetti classici della pittura rinascimentale.
Nel 1933 firma con Melli e Capogrossi il Manifesto del Primordialismo Plastico, in cui si pone l’accento sul lato spirituale dell’operazione pittorica.
Sempre in quell’anno in una collettiva parigina di Cavalli, Cagli, Capogrossi e Sclavi, il critico Waldemar George conia il termine “École de Rome”, per definire le ricerche comuni ai quattro pittori.
L’attività espositiva si fa sempre più intensa.
Negli anni Quaranta medita sul rapporto pittura-musica e presenta alla Quadriennale romana del 1943, nove dipinti in cui la stessa figura femminile indossa in ogni opera un abito di tono differente, spiega poi questo lavoro in termini di “sensibilità contrappuntistica”, paragonandolo ad una “raccolta di preludi e fughe, nei toni maggiori e minori”.
Nel 1945 ottiene, fino al 1949, la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel dopoguerra Cagli e Capogrossi si orientano verso l’astrazione, Cavalli non li segue, ma scivola in una crisi tale che lo porta a mettere in discussione, e poi a distruggere, molte sue tele degli anni precedenti.
Muore nel 1981.