Domenico Purificato

Fondi 1915 – Roma 1984

Si trasferisce a Roma, dalla natia Fondi, nel 1933 ed entra negli ambienti artistici della città grazie all’amicizia con il poeta Libero De Libero, vicino alla Scuola Romana e legato alla Galleria La Cometa, dove Purificato espone per la prima volta nel 1936.
Inizia a dipingere soggetti realisti nei modi della Scuola Romana, ed è vicino alle ricerche di Guttuso, Migneco e Vespignani.
Nel 1938 s’interessa di cinema, entrando a far parte della redazione della rivista «Cinema».
Nel 1942 vince il premio giovani artisti alla mostra indetta dal Sindacato fascista.
Nel 1944 partecipa alla mostra “Arte contro le barbarie” promossa dal quotidiano antifascista «L’Unità», con un’opera sulla Resistenza.
Dal 1946 partecipa alle mostre dell’Art Club in Italia e all’estero e alle principali rassegne italiane.
In polemica con l’amico Cagli, che nel dopo guerra sceglie la strada del non figurativo, Purificato aderisce al Neorealismo, declinando la pittura tonale in opere che esprimono la condizione del proletariato in ottica socialista.
Negli anni Cinquanta inizia l’attività di critico d’arte e saggista con pubblicazioni sulla pittura italiana ottocentesca e contemporanea.
Per tutti gli anni Settanta è direttore dell’Accademia di Brera.
Si è cimentato nel campo della scenografia teatrale e cinematografica, e persino nella scultura monumentale, realizzando a Fondi un monumento ai Caduti della città.
Muore nel 1984.