Atanasio Soldati
Parma 1896 – Milano 1953
Dopo una formazione alla Scuola di Architettura dell’Accademia di Parma, si trasferisce a Milano nel 1925 per insegnare Decorazione alla Scuola del Libro della Società Umanitaria, realizzando, negli anni Trenta, anche un manuale didattico di geometria per l’impaginatura in cui risente dell’Aeropittura ma anche di un certo rigore novecentista.
Nel 1928 espone per la prima volta ad una personale a Reggio Emilia, realizzando soprattutto paesaggi, caratterizzati da campiture piatte e da una marcata linea di contorno, che risentono fortemente della matrice architettonica della sua formazione, ispirati a Carrà e Sironi.
La sua personale del 1931 alla Galleria Il Milione è la prima mostra astratta dedicata ad un pittore italiano. Nelle opere di questo periodo c’è una rielaborazione personale di Mondrian, Mirò e Kandinskij, in cui emerge una grande purezza geometrica volta ad esaltare le potenzialità ritmiche del colore.
Dal 1933 collabora alla redazione della rivista «Campo Grafico» che propone monografie sugli artisti contemporanei.
Nel 1935 partecipa alla “I Mostra collettiva di Arte Astratta Italiana”, nello studio di Paulucci e Casorati a Torino, insieme a Licini, Fontana e Reggiani.
Nello stesso anno espone alla Quadriennale romana e si reca a Parigi per vedere la mostra di Kandinskij.
Allo scoppio della guerra abbandona Milano e partecipa attivamente alla Resistenza, nelle sue opere si assiste, per un breve periodo, al recupero della figurazione in chiave geometrica, con nature morte in cui cita Morandi, Kandinskij e Klee.
Gli anni post bellici sono caratterizzati dall’impegno sia sul fronte culturale che politico, a Milano organizza, nel 1947, la mostra “Arte Astratta, Arte Concreta”, cui partecipano i maggiori esponenti dell’astrazione italiana e alcuni artisti stranieri, e, l’anno seguente, con Munari e Dorfles fonda il MAC (Movimento Arte Concreta) che considera la forma in modo autoreferente, al di la di qualsiasi problema di luce e spazio.
Dal 1946 insegna Decorazione all’Accademia di Brera.
Nel 1952 ottiene una personale alla Biennale di Venezia e vince il “Premio Acquisto”.
Muore nel 1953.