Aligi Sassu

Milano 1912 – Palma di Maiorca 2000

Si interessa giovanissimo all’arte, in particolare al Futurismo, grazie al padre, amico di Carrà.
Trascorre alcuni anni dell’infanzia in Sardegna, terra che lascerà un ricordo indelebile nel pittore.
Nel 1925 le difficoltà economiche della famiglia lo costringono ad abbandonare gli studi, inizia a lavorare in un’officina litografica e poi come decoratore murale.
Nel 1927 ha modo di ammirare l’opera di Boccioni e, insieme all’amico Bruno Munari, conosce Marinetti. I due giovani artisti firmano il Manifesto della Pittura. Dinamismo e Riforma Muscolare. Inizia ad esporre con i Futuristi in Germania e Svizzera.
Nel 1928 espone due opere alla Biennale di Venezia.
Nel 1929 si iscrive all’Accademia di Brera dove conosce Fontana e poi Manzù, con cui dividerà lo studio. Le opere di questi anni sono caratterizzate da un’attitudine fortemente anti-novecentista, realizza la serie degli Uomini rossi e dei Ciclisti, esposti nel 1932 alla Galleria Il Milione, che susciteranno un profondo interesse nella critica.
Nel 1934 è a Parigi, conosce Matisse, Cézanne ma soprattutto Delacroix e l’Ottocento francese, frequenta Magnelli, De Pisis e Campigli. A Parigi matura una profonda coscienza politica e realizza La Fucilazione delle Asturie, un’opera contro il regime di Franco in Spagna.
Tornato a Milano avvia un’intensa azione politica anti-fascista che nel 1937 gli costa l’arresto con l’accusa di complotto. In carcere realizza più di 400 disegni, con soggetti mitologici e ritratti di detenuti.
Liberato per intercessione di Marinetti, gli viene comunque impedito di esporre fino al 1941, quando tiene una personale nella Bottega di Corrente gruppo antifascista a cui aveva aderito.
Partecipa attivamente alla Resistenza partigiana.
Nell’immediato dopo guerra dipinge soprattutto Caffè e opere sacre, illustra i Promessi Sposi di Manzoni e i Sepolcri del Foscolo. Inizia anche a lavorare la ceramica e si reca ad Albissola con Fontana, dando il via ad un periodo di grandi sperimentazioni in quest’ambito.
Nel 1954 stringe amicizia con Picasso.
Nel 1956 fa parte, con la Raphaël e Turcato, di una delegazione culturale in Cina che lo porta ad esporre nelle principali città cinesi.
Realizza opere murali, soprattutto per edifici pubblici in Sardegna.
Negli anni Sessanta lavora anche come scenografo teatrale per La Scala di Milano.
Nel 1964 si trasferisce in Spagna, inizia un periodo nuovo per la sua pittura, realizza la serie delle Tauromachie, i paesaggi dell’isola e i soggetti mitologici, rivisitati attraverso la tecnica degli acrilici.
Nel 1967 la Galleria Civica di Cagliari apre con una grande antologica a lui dedicata.
Nel 1968 dona un grande quadro su Ernesto Che Guevara al Museo dell’Avana.
Nel 1973 realizza i costumi per la Cavalleria Rusticana all’Arena di Verona e per i Vespri Siciliani al Teatro Regio di Torino.
Nello stesso anno gli viene dedicata una sala nella Galleria d’Arte Moderna del Vaticano.
Nel 1975 partecipa ad una spedizione nella foresta amazzonica.
Gli anni Ottanta sono segnati da antologiche in tutto il mondo e riconoscimenti, nel 1982 viene incluso tra “Gli uomini che hanno fatto grande Milano”.
Nel 1985 inaugura un Monumento per la Guardia di Finanza di Milano.
L’anno seguente porta a termine i 113 dipinti sulla Divina Commedia.
Riconosciuto tra i maggiori artisti del secolo, gli viene commissionato dal Parlamento Europeo un murale in ceramica di 150 metri quadrati I Miti del Mediterraneo per la sede di Bruxelles nel 1993.
Nel 1995 viene nominato “Cavaliere della Gran Croce” dal Presidente della Repubblica.
Nel 1996 dona alla città di Lugano quasi quattrocento opere, dando vita con la moglie alla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares.
Muore nel 2000.
Nello stesso anno a Besana Brianza viene fondata l’Associazione Culturale Amici dell’Arte di Aligi Sassu, particolarmente attiva nella promozione di eventi espositivi.