Antonio Violetta

Crotone 1953 

Si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna sotto la guida di Mandelli.
Esordisce come scultore nel 1976 a Verona, con opere concettuali, non figurative, che indagano le possibilità della materia e le sue interazioni con lo spazio.
Dalla fine degli anni Settanta scrive anche libri di poesie.
Nel 1982 è invitato a “Documenta 7” a Kassel, dando il via un’intensa pratica espositiva in Italia e all’estero.
Nel 1984 inizia la serie delle Pagine, che assumerà diverse declinazioni nel corso degli anni.
Nel 1986 espone alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, la sua ricerca approda alla figurazione.
Parallelamente alla scultura, Violetta porta avanti, sin dagli anni Ottanta, l’interesse per il libro d’arte, partecipando ad importanti rassegne internazionali come “Art in Boookform” in Finlandia nel 1986.
Nel 1988 realizza la serie Movimenti e Arte opere che riflettono sulla spazialità, seguite nel 1991 dal trittico degli Alberi.
Alla fine degli anni Ottanta alcune istituzioni museali, come la Galleria d’Arte Moderna di Bologna e il Museo d’Arte Moderna di Helsinki, acquistano alcune sue opere.                                                        La sua fama si internazionalizza.
Nel 1989 Violetta si confronta con la scultura monumentale realizzando due grandi opere in bronzo per la città giapponese di Mito, Wind e The Place of Sound.
Negli anni Novanta la figura umana diventa il nodo cruciale della sua ricerca, in un silenzioso dialogo tra mitologia e quotidianità, egli riparte dalle pure forme della tradizione per creare personaggi lirici ed eterni, contrapposti all’effimero mondo contemporaneo.
Dopo aver lavorato con il bronzo, il legno, il gesso e il marmo, Violetta scopre la terracotta policroma, che gli consente una grande varietà nella modellazione plastica, che spazia da figure appena abbozzate ad altre iper-realistiche, e anche una notevole forza espressiva.
Nel 1998 vince il “Premio Nettuno d’oro” del Lions Club di Bologna.
Nel 2000 lavora alla grande opera Omnia vincit Amor per la città di Ravenna.
Sempre nel 2000, vince a Macerata la quarta edizione del “Premio Scipione”, nella sezione Nuove Generazioni.
Vive e lavora a Bologna.