Francesco Messina

Linguaglossa 1900 – Milano 1995

Si forma a Genova nella bottega di un marmista e parallelamente frequenta i corsi di Disegno e di Scultura all’Accademia.
Esordisce nel 1926 alla prima mostra del gruppo Novecento con opere che innestano sull’iniziale gusto simbolista un interesse per le forme arcaizzanti. Partecipa a tutte le mostre del gruppo in Italia e all’estero, visitando i maggiori musei d’Europa.
Nel 1932 si trasferisce a Milano. Nel 1934 ottiene la cattedra di Scultura all’Accademia di Brera, divenendone direttore due anni più tardi. La sua produzione scultorea si allontana dagli influssi martiniani del periodo novecentista ed elabora un personale naturalismo classicista.
Dal 1935 inizia ad occuparsi di scultura monumentale, eseguendo per la città di Chiavari un Monumento a Cristoforo Colombo.
Nel 1937 si pone in diretto dialogo con la scultura antica cimentandosi nel Regisole per la città di Pavia, un’opera posta in sostituzione del celebre monumento romano, distrutto dai francesi nel 1796.
Nel 1939 partecipa alla mostra del gruppo antifascista Corrente.
Inizia ad esporre nelle principali rassegne italiane, ottenendo riconoscimenti come il premio per la Scultura della Biennale di Venezia del 1942.
Nel dopoguerra arriva il successo internazionale, in particolare con la personale di scultura e grafica del 1947 a Buenos Aires.
Nel 1949 espone negli Stati Uniti con Arp, Picasso, Brancusi, Giacometti e Moore.
Negli anni Cinquanta accentua il carattere espressionista delle sue sculture e utilizza la terracotta policroma, la cera e i materiali preziosi.
Nel 1961 scolpisce, in marmo, il Monumento a Santa Caterina da Siena, collocato sugli spalti di Castel Sant’Angelo a Roma.
Al 1963 risale il Monumento a Pio XII in Vaticano.
Nel 1966 realizza il grande Cavallo morente per il Palazzo della RAI a Roma.
Parallelamente alla scultura porta avanti una ricca produzione grafica.
Se i soggetti delle opere monumentali sono prevalentemente religiosi, quelli della statuaria sono per lo più ballerine, cavalli e busti-ritratto, come quello per Ranieri III di Monaco del 1974.
Nel 1973 gli viene assegnata la Sala Borgia in Vaticano per un’esposizione permanente di opere sacre.
Nel 1976 allestisce, nell’ex chiesa di San Sisto al Carrobbio di Milano, il Civico Studio-Museo Francesco Messina, che ospita un nutrito gruppo di opere donate dallo scultore al Comune.
I maggiori musei americani, giapponesi e russi acquistano le sue opere.
Nel 1989 dona al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi circa 150 opere grafiche.
Muore nel 1995.