Concetto Pozzati

Vò di Padova 1935 – Bologna 2017

Si forma a Bologna all’Istituto d’Arte e dopo il diploma, nel 1955, si reca a Parigi dove studia grafica pubblicitaria nello studio dello zio, Severo Pozzati (Sepo).
Dal 1956 insegna Grafica pubblicitaria all’Istituto d’Arte di Bologna.
Inizia ad esporre al Morgan’s Paint di Rimini nel 1957 e nel 1959 allestisce la prima personale al Salone dell’Annunciata di Milano. In questi anni elabora una pittura legata all’Informale segnico ed espone in numerose rassegne, tra cui la Quadriennale romana, con Baj, Schifano, Festa e Angeli.
Negli anni Sessanta, a Bologna, apre con Sepo una Scuola d’Arte Pubblicitaria intitolata al padre, Mario Pozzati.
La produzione grafica, iniziata in questi anni, rimarrà una costante in tutta la sua carriera e gli varrà collaborazioni illustri con Fontana, Mirò, Vedova, Baj, Dova.
La sua pittura vira verso una maggiore geometrizzazione dell’immagine come nel ciclo Schifanoia ortogonale che segna la fine della stagione informale.
La frequentazione del mondo della pubblicità lo induce, alla metà del decennio, ad una ironica figurazione pop, in cui la cartellonistica è riprodotta sulla tela.
La sua fama si internazionalizza con la partecipazione alle Biennali di San Paulo del Brasile e di Tokyo, nel 1963, cui seguono mostre a Parigi e in Germania.
La Pop Art di Pozzati, come quella di Festa, non può prescindere da un ironico confronto con la grande tradizione artistica, che informa varie serie, tra cui La selezione della natura morta.
Nel 1972 è alla Biennale di Venezia. In questo periodo iniziano le antologiche sulla sua produzione precedente a Venezia, Ferrara e Roma.
Negli anni Ottanta lavora con la tecnica dell’assemblage ad una serie di grandi acquerelli.
Nel 1990 a Comacchio viene allestita una mostra su Mario, Severo e Concetto Pozzati, che mette a confronto e in rapporto tre generazioni di artisti.
Negli anni Novanta è docente di Pittura all’Accademia di Firenze, Venezia, Urbino e Bologna.
Da questo momento è chiamato ad allestire numerosi eventi espositivi nei musei italiani e stranieri.
Dal 1993 al 1996 è Assessore alla Cultura al Comune di Bologna.
Nel 1998 è nominato direttore artistico della Casa del Mantegna a Mantova.
Muore a Bologna nel 2017.