Claudio D'angelo

Tripoli 1938 – Ascoli Piceno 2011

Appassionato sin dalla giovinezza di arte e musica, si diploma al Liceo artistico di Roma.
Dopo un esordio in cui il suo lavoro pittorico si evolve rapidamente da proposizioni dapprima espressamente figurative a proposizioni soprattutto informali e neodadaiste, nei secondi anni Sessanta esso si muove sempre di più in direzione geometrico-progettuale, portando l’artista a maturare una precisa ricerca che condurrà sempre di più con un linguaggio aniconico fortemente identitario e caratterizzante.
Gli anni Settanta si aprono con una serie di opere che l’artista definisce “Ipotesi progettuali”, con le quali partecipa a numerose esposizioni nelle gallerie di Fiamma Vigo tra Firenze, Venezia e Roma. Proprio a Roma Palma Bucarelli, per le collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, acquista il grande dipinto Ipotesi progettuale A/1 del 1971.
In seguito realizza il ciclo dei “progetti di spazio”, “progetti di genesi dinamica dello spazio”.
Nel 1976 perviene a studi, denominati “analysis situs”, intesi a strutturare valenze fotodinamiche mediante sequenze combinatorie di segni. Con queste opere tiene, nello stesso anno, una personale alla Galleria Martano di Torino, oltre a realizzare un’antologica con opere dal 1965 al 1975 presso la Galleria Numero di Roma. Nel 1978 prosegue nella progettazione di nuovi ambienti sperimentando soluzioni e materiali diversi e le implicazioni sul piano linguistico del grafo; di quest’anno è l’antologica alla Pinacoteca Civica di Macerata.
Con gli “itinerari dal nero” (denominazione dei lavori realizzati su fondi neri) del 1981, a supporto del grafo viene usata di frequente la carta carbone. In tale anno partecipa alla mostra Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980, al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Nel 1984 tiene una personale a Ferrara, a Palazzo Massari. Nel 1987 sue personali si tengono, a Milano, presso la Galleria Morone 6 e la Galleria Vismara. Ascoli Piceno, nel 1989, gli tributa un omaggio con un’antologica a Palazzo dei Capitani.
Negli anni Novanta tiene diverse personali alla Galleria Spazio Temporaneo (Milano), alla Galleria Ferrari (Verona), alla Galleria Spriano (Omegna), alla Galerie Florence Arnaud (Parigi) e alla Galleria Multimedia (Brescia).
Dal 1997 prende avvio un “episodio”, che dura per diversi anni, del suo lavoro, operando su supporti fotografici di Rosanna Flammini.
Gli anni che seguono sono contrassegnati da un fitto calendario di rassegne che lo vedono protagonista in Italia e all’estero, attestato anche da una fitta documentazione di saggi critici e le sue opere sono presenti in molte collezioni pubbliche e private.