Augusto Murer

Falcade 1922 – Padova 1985

Dopo una prima formazione alla Scuola d’Arte di Ortisei, Murer si reca a Venezia nel 1943 e conosce Arturo Martini, incontro breve ma di fondamentale importanza, Murer dirà che Martini gli ha “tolto le cateratte dagli occhi” facendogli capire la differenza tra il bello e il brutto.
Nell’immediato dopoguerra, cui partecipa come partigiano, nonostante le ristrettezze economiche inizia la sua attività di scultore, soprattutto in campo monumentale, portali delle chiese e monumenti ai caduti, utilizzando prevalentemente il legno.
Nel 1953 tiene la sua prima personale nella sede di Corrente, sostenuto dalla presentazione critica di Renato Birolli.
Nel corso degli anni Cinquanta inizia ad essere notato dalla critica e dal pubblico. Espone nelle principali rassegne italiane, ma continua a privilegiare la dimensione pubblica, con opere di grande impegno civile, volte a raggiungere larghe fasce di pubblico, che si immedesima nei valori e nelle tematiche che egli esprime.
Nel 1964 realizza a Venezia il Monumento alla Partigiana, il cui basamento è stato realizzato da Carlo Scarpa, primo di una lunga serie di monumenti dedicati ai protagonisti della Resistenza, nei paesi e nelle valli alpine.
Nel 1974 realizza il portale bronzeo della cattedrale San Pellegrino di Caxias do Sul, in Brasile.
Nel 1975 si cimenta nella produzione grafica con 10 acqueforti che illustrano Il sergente nella Neve di Mario Rigoni Stern.
Negli anni Ottanta gli vengono dedicate numerose antologiche, sia in Italia, a Ferrara, Reggio Emila, Milano, alla Biennale di Venezia, che all’estero, al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.
Muore nel 1985.
Nel 1986 viene inaugurato il Museo di Agusto Murer, pensato negli anni Settanta dallo stesso artista come centro di cultura tra le Alpi. Il museo è ospitato nello studio dello scultore.