Anton Zoran Mušič
Gorizia 1909 – Venezia 2005
Si forma in area di cultura tedesca e già negli anni Venti, compie viaggi a Vienna, dove conosce Klimt e Schiele, e a Praga dove vede gli Impressionisti francesi.
Negli anni Trenta frequenta l’Accademia di Zagabria e nel 1935 tiene la sua prima personale a Lubiana.
Nello stesso anno soggiorna in Spagna dove vede El Greco, Goya e Velasquez.
Nel 1943, dopo aver decorato alcune chiese del goriziano, si reca a Venezia, conosce Cadorin e De Pisis e partecipa alla Resistenza. Arrestato dalla Gestapo, viene internato a Dachau, per sette mesi, durante i quali realizza disegni che testimoniano le tremende condizioni di vita dei prigionieri.
Nel 1948, grazie all’appoggio di Campigli, espone alla Biennale di Venezia i Motivi dalmati una serie di paesaggi, filtrati dall’emozione del ricordo, un cui compaiono i suoi celebri “cavallini”.
Ottiene un grande successo di pubblico e critica stringe amicizia con Kokoschka.
Nel 1951 vince il “Premio Parigi” di Cortina d’Ampezzo, che gli permetterà di esporre nella capitale francese, dove decide di trasferirsi nel 1952.
Nella prima metà degli anni Cinquanta inizia ad esporre negli Stati Uniti e nelle maggiori città europee.
Alla pittura affianca una ricca produzione grafica, per la quale gli vengono conferiti prestigiosi riconoscimenti, su tutti il premio alla Biennale Internazionale d’Arte Grafica di Lubiana, nel 1957.
In questi anni la sua pittura si incentra sempre più sul colore, fino a giungere alle soglie dell’astrazione.
Nel 1960 alla Biennale di Venezia riceve il “Premio UNESCO”.
Nel ciclo Non siamo gli ultimi dei primi anni Settanta rievoca l’orrore della prigionia, in generale però la produzione di questo decennio è caratterizzata da motivi vegetali e paesaggi rocciosi.
Nel 1972 espone al Museo d’Arte Moderna della Città di Parigi, è la prima mostra che il museo dedica ad un pittore vivente.
Negli anni Ottanta realizza cicli di autoritratti e di interni architettonici, nonché, la serie, mai interrotta, sulla città di Venezia, con il suo straordinario lirismo.
I principali musei del mondo acquistano le sue opere e organizzano retrospettive.
Nel 1990 a Klagenfurt viene istituita la Fondazione Music.
Nel 1991 è insignito “Ufficiale della Legione d’Onore” dal Presidente della Repubblica francese.
Muore nel 2005.