Futuro interiore – Wladimiro Tulli nel Novecento di Palazzo Ricci

2 aprile – 19 giugno 2022
Palazzo Ricci, Macerata

Palazzo Ricci - Wladimiro Tulli - futuro interiore
«I futuristi si sono sempre trovati impegnati fra l’emozione e la realtà. Infatti, in molti di loro c’è questo doppio aspetto, questa dualità, fra intervenire sulla realtà stessa e la invenzione di una realtà tutta nuova. L’urgenza di una realtà da modificare e l’urgenza di una astrazione, i cui canoni erano tutti da inventare e classificare, cioè una realtà nuova, tutta diversa, che prima non esisteva» Wladimiro Tulli

La Fondazione Carima partecipa alle celebrazioni corali per il centenario della nascita dell’artista maceratese Wladimiro Tulli (1922 – 2003) – promosse dal Comune di Macerata in sinergia con le amministrazioni comunali di Civitanova Marche e Recanati – con l’allestimento della mostra Futuro interiore. Wladimiro Tulli nel Novecento di Palazzo Ricci.
L’iniziativa espositiva, curata da Roberto Cresti, presenta la produzione artistica di Wladimiro Tulli dagli esordi agli anni Sessanta, vale a dire dagli inizi futuristi come aeropittore alle esperienze innovative dell’arte italiana ed europea dopo la Seconda guerra mondiale. Al tempo stesso, vuole essere un’estensione e un approfondimento del percorso espositivo del museo Palazzo Ricci, ove figurano in permanenza opere di Wladimiro Tulli, così da collocare l’artista nel contesto del Novecento italiano di cui fu protagonista per oltre sessant’anni.
La mostra ne ripercorre quindi la vicenda artistica e umana attraverso le opere presenti nella raccolta di Palazzo Ricci dei protagonisti del XX secolo che gli furono maestri, colleghi e amici. Dal suo mentore Bruno Tano, che da giovanissimo lo introdusse nel Gruppo ‘Boccioni’ indirizzandolo verso un’Aeropittura futurista, a Enrico Prampolini, che lo mise in contatto con i principali artisti dell’arte contemporanea. Per continuare appunto con Giacomo Balla, Fortunato Depero e il concittadino Ivo Pannaggi, fino ad arrivare a Osvaldo Licini e Alberto Burri con i quali stabilì una relazione fraterna. Dunque Wladimiro Tulli può essere visto, nell’ambito della collezione di Palazzo Ricci, come l’elemento di congiunzione maceratese tra i più grandi nomi dell’arte italiana del Novecento.
L’esposizione è infatti articolata in due parti: la prima, chiamata evocativamente “Sale d’attesa”, introduce l’opera di Wladimiro Tulli attraverso i dipinti appartenenti alla collezione di Palazzo Ricci dei grandi artisti del XX secolo con i quali egli si confrontò nel corso della sua carriera. La seconda parte della mostra, intitolata “Superfici di volo”, è invece incentrata su un nucleo di circa trenta opere di Tulli, la maggior parte delle quali provenienti da collezioni private.
La rassegna rappresenta altresì l’occasione per avviare una riflessione senza pregiudizi su ciò che il Futurismo ha rappresentato davvero l’arte italiana del Novecento. In questo senso il museo della Fondazione Carima, la cui raccolta copre quasi tutto il XX secolo, fornisce la cornice ideale per tale rilettura, che investe l’opera di Wladimiro Tulli stesso, nel cui contesto essa dialoga con ciò che nel tempo l’ha preceduta e l’ha seguita.
La mostra è inoltre arricchita dalla proiezione di un video che, ripercorrendo vari momenti della vita dell’artista, ne ricostruisce la figura poliedrica e appassionata, focalizzandosi sui principali messaggi che egli ha voluto comunicare attraverso la propria arte.

Orari
sabato dalle 16:00 alle 19:00
domenica e festivi dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00

Per informazioni e visite guidate su prenotazione
contattare Meridiana snc +39 0733 202942 | meridiana.mc@gmail.com

The exhibition Interior Future, Wladimiro Tulli’s Work in the Nineteenth Century of Palazzo Ricci is the outcome of an idea that originated a long time ago. The idea of the innermost coherence of the Twentieth century as a whole, which in the art field has frequently been looked upon as the battlefield of opposite and dramatic forces: the innovative one on one side, and the conservative one on the other.
We started off from a totally different principle: rather than clashes of oppositions, we tried to highlight the liaison between the spirit of Avant Gardes and the trail of styles which flowed through the so-called period de l’entre deux guerres and World War Two.
Wladimiro Tulli has been a keen protagonist of this process and, although he took part in the last generation of Futurism (he met, in 1940, Filippo Tommaso Marinetti, who praised him for his work), he has been able to interpret some futuristic topics in an original way, above all the flight of the Aero-painting as a subtle but vital effort to plunge into the realm of the unconscious.
He gradually fulfilled this project by inwardly reversing the perspective of art, prompted by the refuse of realism, having been inspired by war for a period of time (he fought as a partisan in the Marche and Romagna regions from 1944 to 1945), embracing a form of painting based on abstract shapes (geometrical or organic), gestures and material objects. His creative path undertook many further transformations from the Fifties and throughout the Sixties, maintaining a tie with its origin, but at the same time confronting any formal choices with great masters like Enrico Prampolini and Alberto Magnelli, whose paintings are permanently exposed in the Museum of Palazzo Ricci.
Wladimiro Tulli’s work is a guide in the labyrinth of Twentieth century art, demonstrating its unity and the essential continuity among its different periods, as the title of the exhibition itself demonstrates, set out in this ancient location and open to the public starting from April 2nd, until June 19th.
I wish to thank all those who contributed to the success of this event and to other ones to come. A special thanks goes to architect Loris Frenguelli, to Emilio Antinori, Silvia Bartolini, and the entire staff of Carima’s Fundation.