Michele Cascella

Ortona a Mare 1892 – Milano 1989

Si forma nella bottega paterna dove gli vengono veicolate le più svariate tecniche artistiche, dalla pittura, alla litografia, alla ceramica.
Nonostante sia inizialmente un pessimo studente, la pazienza paterna riesce a far emergere le sue doti, soprattutto nella pittura, tanto che gia dal 1907 riesce ad esporre i suoi lavori a Milano, Torino ed infine a Parigi. Si tratta di opere eseguite con la tecnica del pastello, cariche di suggestioni simboliste.
Allo scoppio della Grande Guerra viene richiamato alle armi e fissa nelle sue tele la dura vita del fronte.
Nel 1919 si trasferisce a Milano e abbandona per un periodo la pittura per dedicarsi alla ceramica e all’incisione.
Nel 1924 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia e poi alla Galleria Pesaro di Milano, presentato da Carrà.
Realizza principalmente marine, vedute urbane, ritratti femminili, in cui è preminente l’uso del colore.
Negli anni Trenta inizia ad esporre anche all’estero, ottenendo un vasto consenso da parte del pubblico.
Nel 1934 realizza un ciclo di dipinti sull’Italia meridionale commissionatogli dalla famiglia reale.
Negli anni Quaranta realizza nature morte, fiori, paesaggi abruzzesi di matrice impressionista in cui esprime un grande amore per la natura.
Estraneo ai movimenti italiani, porta avanti per tutta la sua carriera una posizione autonoma, figurativa, incentrata sul colore.
Dagli anni Cinquanta soggiorna a lungo in California.
Muore nel 1989.
Il Civico Museo Cascella di Pescara, aperto nel 1975, a testimonianza del ruolo artistico fondamentale svolto dalla famiglia Cascella in Abruzzo, ha una sezione interamente dedicata alle sue opere.